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Precotto Precotto / Via Bernardo Rucellai

Precotto, poche scuole materne. E il comune dà risposte evasive

Va parzialmente a vuoto la seduta in zona 2 sul tema. Ai genitori viene però detto che per gennaio non c'è speranza. E che i prefabbricati della Protezione Civile non si possono usare

Hanno fatto molte (e puntuali) domande, i genitori del quartiere Precotto, ai rappresentanti degli uffici tecnici e dell'assessorato, ma non hanno ricevuto risposte altrettanto puntuali giovedì sera, a una seduta della commissione educazione di zona 2 interamente dedicata al tema della grave carenza di sezioni di scuola materna nel quartiere stesso. Un problema piuttosto serio per i genitori, visto che si tratta di non sapere a chi affidare i propri figli oppure di fare i salti mortali per portarli in quartieri diversi.

Neppure la presenza della consigliera comunale Elisabetta Strada (Civica X Pisapia, presidentessa della commissione educazione a Palazzo Marino) ha permesso di avere un quadro della situazione che almeno dia speranze per il futuro. In questo momento una cinquantina di bimbi (ma i numeri divergono) risulta essere ancora in lista d'attesa per un posto in una materna statale o comunale. Secondo il comune il problema è sorto a maggio 2012 con le iscrizioni vere e proprie, perché fino a gennaio (con le pre-iscrizioni) i dati sembravano in linea sia con gli anni precedenti sia con l'offerta reale di posti nelle materne.

Ma cos'è successo? La causa sta nella carenza di posti nel vicino (ma non tanto) quartiere Adriano, un'area della città in piena espansione ormai da molti anni. I genitori del quartiere Adriano hanno iscritto i loro figli a Precotto causando il disagio. Un plesso scolastico nuovo di zecca a Adriano sarebbe in realtà previsto, ma non se ne pronostica l'apertura prima dell'anno scolastico 2015-2016. Questo è stato ribadito anche giovedì sera da un portavoce dell'assessorato gestito da Maria Grazia Guida.

Scuole Precotto Zona 2 © Melley/MilanoToday

L'unica risposta concreta alle (più di venti!) domande dei genitori è che non si possono usare i prefabbricati della Protezione Civile. Sarebbero a costo zero per il comune, ma non sono adatti a ospitare bimbi in età di scuola materna. Il comune ha anche escluso la soluzione di acquisire prefabbricati adatti da parte di aziende private, anche se ha annunciato un dialogo con Federlegno per affrontare il tema. Dialogo che, evidentemente, avrà la sua conclusione (e il suo responso) molto al di là rispetto a quella che è invece una vera emergenza.

I rappresentanti del comune (tra cui la Strada) si sono vantati d'avere aperto 22 nuove sezioni in tutta Milano, da maggio a settembre: grazie ad esse la situazione delle liste d'attesa è comunque migliorata. Non abbastanza, però, in zona 2 e nel quartiere Precotto. Dove il problema si ripresenterà anche l'anno prossimo e negli anni a venire, visto che il quartiere Adriano e lo stesso quartiere Precotto sono interessati da una fervida attività edilizia e sempre nuove famiglie arriveranno a viverci. E a (tentare di) usufruire dei servizi essenziali, tra cui appunto le scuole. Materne ma, a questo punto, anche elementari e medie.

I CONSIGLIERI - Alessandro Battaglia (5 Stelle) ha chiesto ai tecnici del comune di impegnarsi di più sul fronte della programmazione e previsione del fabbisogno pluriennale, perché non è ammissibile che non si riesca a prevedere un "boom" demografico in un determinato quartiere. Luigi Tranquillino (Fds) ha invece cercato di alzare il tiro contro i governi nazionali, ricordando che il problema delle scuole di oggi trae origine dai tagli del 2008-2009 e che proprio in questi giorni si sono stabiliti, da parte di Monti, altri 11 miliardi di tagli: le cui ricadute, secondo l'esponente comunista, si vedranno nei prossimi anni.

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