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Stazione Centrale Piazza Duca d'Aosta

Perennemente ubriachi davanti alla Stazione centrale: e nessuno può farci nulla

Le forze dell'ordine - polizia con carabinieri, finanza, vigili - hanno ridotto l'abusivismo del 95% dei casi. Ma poco può essere fatto con un "capannello" di irriducibili davanti all'entrata Est

Un forte olezzo di orina e feci. Un capannello di una ventina di persone, perennemente alticce, accanto a rifiuti e bottiglie di birra vuote. 

E' questo l'ambiente nel quale sono costretti a passare molti viaggiatori che transitano all'entrata Est della Stazione centrale. Nonostante i tentativi delle forze di polizia e del personale ferroviario, alcuni di questi “irriducibili” non accennano a cambiare aria. Bevono alcolici, fumano, schiamazzano ma non delinquono; e proprio per questo possono starsene lì senza preoccupazioni. Ogni tanto qualche accenno di rissa, qualche scaramuccia. Ma niente che sia rilevabile penalmente.

Degrado in Stazione centrale © Negri/MilanoToday

Nessuno può costringerli a fare diversamente: ci hanno provato alcune associazioni di volontariato e la stessa polizia ferroviaria, a dissuaderli più volte dal restare lì tutto il giorno, in uno stato per nulla decoroso, né per loro né per chi li vede. E poi ci sono i venditori abusivi nella galleria delle carrozze. Sono circa una decina, posizionati davanti ai pendolari, per vendere elicotteri elettrici, giocattoli o gadget contraffatti.

Poco importa se gli agenti intervengono sequestrandogli la merce, multandoli o semplicemente dicendogli di andarsene. Tanto loro ritornano, senza licenze, senza permessi e con altri prodotti da vendere sopra uno straccio.

Ma per capire meglio la situazione di stazione Centrale, MilanoToday ha intervistato il primo dirigente dirigente Francesco Costanzo della Polizia Ferroviaria. 

Dottor Costanzo, che cosa si sta facendo sul degrado? “Dal 4 settembre 2014, grazie all’azione coordinata di Prefettura e Questura di tutte le forze di polizia e del personale ferroviario di Grandi Stazioni, Rfi e Trenitalia, siamo riusciti a ridurre il fenomeno dell’abusivismo sino a quasi al 95% dei casi. Da quella data c’è stato, e continua ad esserci, un grande lavoro di riqualificazione dell’ambiente ferroviario. A novembre è stato presentato il progetto antidegrado di Grandi Stazioni, che permetterà un ulteriore azione contro la microcriminalità, non ancora azzerata ma prossima ad esserlo”.

L’abusivismo in Centrale si è ridotto così tanto? Ma tutt’ora se ne vedono ancora, almeno una decina nella galleria delle carrozze. “Prima era un tappeto, ma l’attività di contrasto e prevenzione non è ancora finita. Ora però posso dire che il numero di trasportatori abusivi di valigie da 70 che erano sono rimasti solo in 7 da noi già identificati. Questo grazie anche all’idea di Grandi Stazioni nell’istituire un servizio di porta bagagli autorizzato”.

Sì, ma per i venditori in galleria? “E’ possibile che qualche volta le risorse di polizia siano impiegate in altri servizi, dove gli impegni istituzionali della città di Milano richiedano la presenza delle forze dell’ordine. Può capitare quindi di vederli lì, al massimo un paio di loro, anche se nel modo più assoluto non dovrebbero starci”.

E per i bivacchi tra le colonne dell’ingresso Est? “Ci sono una ventina di irriducibili, perlopiù stranieri, ai quali diverse associazioni di volontariato hanno provato ad offrirgli alloggio e assistenza. Ma loro lo rifiutano. Il bivacco non è reato e quelle persone non commettono niente. Tra loro ci sono anche persone che hanno perso il lavoro e non può pagarsi un pranzo. Non possiamo prenderli con la forza”.

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