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Ferrante Aporti: "Ridiamo vita ai magazzini ferroviari"

I residenti organizzano un evento di due giorni per chiedere al Comune di riqualificare gli spazi interni alla ferrovia: anche una mostra fotografica d'annata

Il "rilevato ferroviario", cioè il sovrappasso che ospita i binari dei treni, è un panorama ormai "tipico" per la città di Milano, almeno a nord, est e sud. Particolarmente conosciuto quello che percorre via Ferrante Aporti e via Sammartini: si tratta di quello della stazione centrale. Una volta si trattava di un luogo particolarmente "vivo", giacché i magazzini interni erano utilizzati per il commercio. Ora sono praticamente tutti in disuso. E per di più sussiste un progetto di un parcheggio di cinque piani in Aporti - Varanini, che i residenti non vogliono (ma c'è chi ha già anticipato il denaro per l'acquisto dei box) e che il comune sembra intenzionato a bloccare definitivamente. Duemila firme, raccolte dai residenti, chiedono questa soluzione, ma anche la riqualificazione del rilevato ferroviario e dei suoi magazzini, più di 120 per un totale di 30mila mq di spazio.

Nel frattempo l'8 e 9 giugno si terrà un evento ("C'è vita intorno ai binari") organizzato proprio dagli abitanti del quartiere, insieme al consiglio di zona 2 e al Comitato X Milano di zona (l'ex Comitato X Pisapia). L'iniziativa più importante sarà una grande mostra di fotografie, cartoline e documenti donate dai cittadini del quartiere, che racconterà la storia del rilevato ferroviario dagli anni '30 del XX secolo ai giorni nostri.

"Vogliamo sensibilizzare i milanesi sul tema del recupero degli spazi", afferma Ambrogio Colombo, uno degli artefici dell'evento. Recupero che tutti vorrebbero ma che per ora è difficile da realizzare per la mancanza di fondi. Durante la due-giorni verranno presentati alcuni dei progetti che, negli anni, sono stati avanzati: dalle ludoteche per i ragazzi alle librerie, biblioteche, teatri e attività di artigiani.

I residenti hanno in mente ciò che venne fatto a Parigi in un caso simile: un vecchio rilevato in disuso trasformato in giardino pensile ("Promenade Plantée") ma anche a Berlino e Lisbona.

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