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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Completata l'installazione della «Mela reintegrata» di Pistoletto davanti alla Centrale

E' stata svelata al pubblico (sarà inaugurata ufficialmente nel pomeriggio), in piazza Duca d'Aosta, la «Mela reintegrata» di Michelangelo Pistoletto

È stata svelata al pubblico, in piazza Duca d'Aosta, la "Mela reintegrata" di Michelangelo Pistoletto, lunedì 21 marzo. Si tratta della rappresentazione di una grande mela «morsicata» ma «aggiustata» con un rammendo. 

Mela in piazza Duca d'Aosta (foto Rovellini/MilanoToday)

Il manufatto è composto da due elementi: il primo è costituito a forma di mela, è costituito da una struttura portante metallica con una circonferenza di diametro di 7 metri e un’altezza di 6 metri. Il secondo, denominato «terzo paradiso», con funzioni di basamento, ha una struttura composta da intelaiatura di metallo. Il peso complessivo dell’opera è di circa 11 tonnellate (sotto, il video).

«Il simbolo della mela — ha dichiarato l'artista Michelangelo Pistoletto — attraversa tutta la storia che abbiamo alle spalle, partendo dal morso, che rappresenta il distacco del genere umano dalla natura e l'origine del mondo artificiale. La Mela Reintegrata rappresenta l'entrata in una nuova era, nella quale mondo artificiale e mondo naturale si ricongiungono generando nella società un equilibrio esteso a dimensione planetaria»

La mela era stata inizialmente posata in piazza del Duomo in occasione dell'apertura di Expo e da giugno 2015 in Parco Sempione, in attesa di una collocazione definitiva. La giunta l'ha trovata davanti alla Stazione Centrale, dopo la donazione alla città della Fondazione Pistoletto. Qualche tempo fa, era stata anche vandalizzata da ignoti.

Pistoletto è un noto artista biellese, 83enne. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sulI'autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadrispecchianti, che includono direttamente nell'opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti.

A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella «collaborazione creativa» che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società.

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