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Centrale, polizia locale scopre 2 trans clandestine: pm nega l'arresto

Le trans, sieropositive, ricevevano 600 clienti al mese per un giro di affari di 250 mila euro annui ed erano in affitto, in nero, in due appartamenti. Indagato il proprietario. De Corato: "Rischio per la salute pubblica"

Due trans brasiliane sono state indagate per immigrazione clandestina dalla Polizia Locale dopo essere state sorprese mentre si prostituivano in due appartamenti di via Ferrante Aporti, zona Centrale. Il pm però ha deciso di negare l'arresto.

“Mi domando – ha dichiarato Riccardo De Corato - come sia possibile che il magistrato abbia negato l’arresto di almeno uno dei due, visto che la legge Bossi-Fini dice che chi non rispetta un ordine di espulsione va arrestato e rischia fino a 4 anni di reclusione”.

“Appellarsi alla direttiva Ue entrata in vigore a Natale – ha continuato il vicesindaco - ma mai recepita dallo Stato italiano, è un errore. Perché in questo modo il contrasto alla clandestinità, in particolare di chi è recidivo e non rispetta gli ordini di allontanamento disposti dalla Questura, risulterà sempre più virtuale. Perché è presumibile che i soggetti ce li ritroveremo ancora in circolazione, creando problemi di sicurezza e un rischio per la salute pubblica vista la condizione di sieropositività della quale dubito informassero i clienti”.

Le trans in cura presso un ospedale cittadino poiché sieropositive, ricevevano nei due locali, di circa 45 mq, circa 300 clienti ciascuno al mese per un giro di affari complessivo di 250 mila euro annui. Sono in corso accertamenti sul proprietario degli appartamenti, un italiano di 45 anni incensurato, denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e che potrebbe essere indagato anche per induzione e favoreggiamento della prostituzione.

Le due trans hanno dichiarato di pagare per l’affitto, in nero, l’uno 500 e l’altra 800 euro, escluse le spese per i servizi (luce, gas ecc.). La più giovane, di 26 anni, era già stata espulsa ed è rientrata prima dei dieci anni in Italia. L’altra, di 38 anni, aveva un ordine di espulsione della Questura di Rimini.

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