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Greco Via Antoine Watteau

Leoncavallo, ancora polemiche: "Hanno dipinto in rosa le strisce blu dei parcheggi"

La denuncia di Samuele Piscina (Municipio 2): "Per loro la legge è un optional"

Rimangono ben accesi i riflettori sul centro sociale Leoncavallo, storica occupazione della sinistra meneghina, in queste ore al centro di fitte trattative con il Comune di Milano per il percorso che porterà alla sua regolarizzazione, in un delicato scambio di volumetrie con la famiglia Cabassi, titolare dello stabile occupato. 

Il centrodestra, però, non manca di far notare incongruenze e non fa sconti. Stavolta si tratta della colorazione in rosa delle strisce per la sosta. “Il Leoncavallo non rispetta neanche le regole di chi li sta sostenendo per acquisire lo stabile occupato di via Watteau. Con che coraggio il Comune insiste nell’aiutare chi vive nell’illegalità gestendo una zona franca?”, attacca Samuele Piscina (Lega Nord), Presidente del Municipio 2 di Milano.

“Qualche ora fa mi sono imbattuto nei bravi ragazzi del Leoncavallo, ancora una volta in procinto di andare contro la legge e le regole”, prosegue. “Come si può evincere dalle foto che ho scattato, le strisce blu per la sosta appena realizzate con i soldi dei contribuenti sono state ridipinte di colore rosa, autonomamente e senza alcun permesso. L’iniziativa del centro sociale è stata organizzata con l’evidente obiettivo di mascherare la sosta, esentando dal pagamento chi mette a ferro e fuoco il quartiere ogni weekend”, prosegue Piscina.

“Chiediamo all’Assessore Marco Granelli di far ridipingere subito le strisce per la sosta ripristinando il colore blu e al Comune di arrestare la trattativa di regolarizzazione di un centro sociale che non solo non osserva le leggi statali commettendo reati come l’occupazione abusiva, lo spaccio di stupefacenti, la realizzazione di atti vandalici e il disturbo della quiete pubblica, ma non rispetta neanche le regole giustamente imposte dal Comune sulla regolarizzazione della sosta” continua .

“Abbiamo inoltre inviato una PEC al Sindaco - conclude il presidente leghista - per chiedergli di aprire un contenzioso legale con il centro sociale, come avverrebbe per qualsiasi altro cittadino, così da dimostrare che le regole devono valere ugualmente per tutti. O forse la sinistra preferisce fare favoritismi?”, conclude.

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